Psicoterapia espressiva con la fotografia per i DCA.



All'interno del lavoro in psicoterapia espressiva, la fotografia emerge come un potente alleato nei disturbi del comportamento alimentare (DCA). Quando parole e pensieri sembrano intrappolati in un labirinto di sofferenza, l'obiettivo di una fotocamera può diventare una via d'uscita, un ponte tra il mondo interiore e quello esterno. Ma come può un semplice scatto contribuire alla terapia? Scopriamolo insieme.


La Fotografia come Narrazione di sé

I disturbi del comportamento alimentare sono spesso accompagnati da un’immagine corporea distorta e da un profondo senso di alienazione da sé stessi. La fotografia permette di esplorare e riflettere su queste percezioni. Guardarsi attraverso l'obiettivo, osservare il proprio corpo da una prospettiva diversa, può rivelare aspetti nascosti e offrire una visione più realistica e compassionevole di sé stessi.

La fotografia offre l'opportunità di confrontarsi con l'immagine che si ha di sé stessi in modo sicuro, consentendo di esplorare emozioni e pensieri che altrimenti resterebbero sepolti. Per molti, questo processo è il primo passo verso l'accettazione del proprio corpo e la comprensione delle proprie lotte interiori.


Esprimere ciò che non ha parole

I DCA sono spesso caratterizzati da un silenzio doloroso, in cui emozioni come la vergogna, la colpa e la paura vengono represse. La fotografia permette di dare voce a queste emozioni senza dover necessariamente ricorrere alle parole. Scattare o rielaborare una fotografia può essere un atto liberatorio, un modo per esternare sentimenti profondi e complessi.


La Fotografia come Strumento di Empowerment

La terapia fotografica non è solo un processo passivo di osservazione; è un’esperienza attiva e creativa. La scelta di cosa fotografare, come farlo e come presentare le immagini è intrinsecamente legata all’autodeterminazione e al potere personale. In un percorso terapeutico, questo aspetto è cruciale: permette all’individuo di riprendere il controllo sulla propria narrazione, trasformando il dolore in un lavoro artistico.

Inoltre, attraverso il processo di condivisione delle fotografie con lo psicoterapeuta, si crea uno spazio di confronto e di creazione di significato. 


Conclusione: Un Cammino di Scoperta

L’utilizzo della fotografia nella terapia dei disturbi del comportamento alimentare non è solo un esercizio creativo; è un viaggio profondo e significativo alla scoperta di sé stessi. Attraverso l’obiettivo, si impara a guardare con occhi nuovi, a esplorare con curiosità. In questo cammino, la fotografia diventa un potente strumento di cambiamento, capace di trasformare il dolore in bellezza e di risvegliare la speranza.

E in questo processo, la fotografia non è solo un mezzo, ma una compagna fedele nel viaggio verso una vita più autentica e serena.


SCOPRI CHI TI PUO' SEGUIRE IN QUESTO PERCORSO

dott.ssa Susanna Murray, psicologa psicoterapeuta espressiva ad orientamento psicoanalitico. 

Per avere informazioni sugli orari disponibili o su convenzioni e tariffe, puoi contattarmi al +393517901187

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